Il colore della porta era di un verdone scuro La guardavo senza sosta e aspettavo che cadesse il muro Dopo anni ho trovato le chiavi Che non chiudono le mie paure
Quello è giusto che ci siano sempre Che non abbiano le serrature Mi hanno dato le scarpe coi chiodi Per non scappare troppo lontano Per il mio villaggio delle fate Lascio sempre un saluto ed un bacio Cade la pioggia acida sul prato L´asfalto che si mangia lo sterrato Il mondo bello non si può vedere Me lo ero solo immaginato
Se guardo indietro vedo la mia strada Da quando sono scappato di casa Vedo un racconto da mettere via Ma c´è la penna sulla scrivania E canto una vita spericolata L´aria di Genova non è cambiata Riguardo una vecchia fotografia
Com´è cambiata la mia compagnia
E poi ho staccato i chiodi Sono caduto camminando cento volte ormai Questo equilibrio è per pochi Per chi ha le calze bucate, i pensieri coi nodi Non voglio ragione ma convincere chi mente Anche davanti alle prove copre la luce del sole Salgo coi piedi sui tetti dei treni Tappeti sui vetri non vedi là
Se guardo indietro vedo la mia strada Da quando sono scappato di casa Vedo un racconto da mettere via Ma c´è la penna sulla scrivania E canto una vita spericolata L´aria di Genova non è cambiata Riguardo una vecchia fotografia