E l´aspettava alla fine del Sole Fra le piogge furtive d´ottobre Quando la notte è più fresca, coi suoi strati blu Persia
Si stende su reti da pesca e begonie Ed ogni notte chiamava il suo nome (senti) Fra le Pleiadi più luminose Studiava il cielo da esperto, Keplero e Copernico E tutte le nebulose famose So che non ritardi mai, mai E ci sto male sai se non ti guardo E nel buio i pensieri nuotavano insieme dal cuore dell´Orsa Minore fino al timone del Carro E ogni notte in cui vieni e vai, vai E a me aspettare non mi pesa, dai Insieme davano voce alle stelle, ragioni alle costellazioni con tutti i nomi del Panthéon Giunse quieta fra i ricordi E lui le chiese "E ti sei persa?" E non rispose, ingrandì gli occhi E dentro c´erano più cieli di varie grandezze Lui con il cuore immenso, con un vuoto in mezzo
Ed un suo pezzo perso in mezzo all´universo Gli servirebbe il cielo vuoto, un telescopio inverso per guardarsi dentro
Ho visto il cielo farsi mare D´un dio cieco farti male Ho pensato che (E come sai non è mai come sembra) Non so dove sei (E come sai non è mai come sembra) Anche col cielo fra le mani Al centro dentro il cielo astrale Ma poi sai che c´è (E come sai non è mai come-) A me manchi te (Che allo stupore non c´è fine)
E s´incupiva fra i banchi di nebbia Dove le nubi passavano in fretta Se non riusciva a vederla nel buio dell´una come Neruda, una goccia di Luna caduta nell´erba
E per quanto tuonasse tempesta Non ne avrebbe accettato la furia Aspettando notti lì fredde, negli occhi bozze di stelle dopo l´ultima onda notturna Luce nuova nella prova Un ricordo in oro che brilla ancora E da rincorrere prima che esploda in mondi di polvere: supernova La sua, quell´ora, dove il buio suona Ed usa il cielo come una membrana Lassù nella galassia nel blu della Via Lattea c´è la sua carta nautica che porta a casa Fuori fra i suoni in velluto ha raggiunto un mondo Fuori dai coni dei lumi nel [?] E [?] là fuori vedeva un uomo Che fissava perduto nel buio, parlava solo Sembrava parlasse a una stella comparsa durante l´estate
E la chiamava ogni notte giù a terra E poi piangeva con gli occhi con cui si piange una madre
Ho visto il cielo farsi mare D´un dio cieco farti male Ho pensato che (E come sai non è mai come sembra) Non so dove sei (E come sai non è mai come sembra) Anche col cielo fra le mani Al centro dentro il cielo astrale Ma poi sai che c´è (E come sai non è mai come-) A me manchi te (Che allo stupore non c´è fine)
(Cavalco Pegaso tra le galassie) (Come se le stelle fossero occhi di altri sulla mia pelle)
(Come un cielo stellato, il pubblico di stelle applaudendo lasciò il teatro) (Cavalco Pegaso tra le galassie) (Come se le stelle fossero occhi di altri sulla mia pelle) (Come un cielo stellato, il pubblico di stelle applaudendo lasciò il teatro)